Nei bambini, il momento della caduta dei denti da latte è una fase naturale, importante per il corretto sviluppo della dentatura permanente e un po’…magica. ✨
Tuttavia, in alcuni casi, i denti da latte possono non cadere quando ci aspettiamo, creando preoccupazione per i genitori e qualche aspettativa per i bambini.
In questo articolo, esploreremo i motivi di questa situazione e forniremo consigli su cosa fare se ci si trova di fronte a denti da latte che non cadono.
Quanti sono i denti da latte?
Iniziamo dal principio: ogni bambino ha complessivamente 20 denti decidui, chiamati amichevolmente “denti da latte”.
Ci sono infatti 10 denti da latte per ogni arcata: 4 incisivi, 4 molari e 2 canini superiori e altrettanto per gli inferiori.
Questa dentatura temporanea è presente durante l’infanzia e viene gradualmente sostituita dai denti permanenti, come parte naturale del processo di sviluppo dentale umano.
I denti da latte sono fondamentali per masticare, parlare e mantenere lo spazio per i denti permanenti.
Sebbene siano temporanei, è importante prendersi cura di essi per garantire una buona salute dentale durante l’infanzia e per facilitare la corretta transizione verso i denti permanenti.
Quando cadono naturalmente i denti da latte?
La caduta dei denti da latte, nota anche come “esfoliazione“, è una parte fondamentale del normale sviluppo dentale dei bambini.
Questo processo inizia generalmente intorno all’età di 6 o 7 anni e può continuare fino all’età di 12 anni, anche se i tempi esatti possono variare da persona a persona.
Il processo solitamente inizia con la perdita degli incisivi inferiori anteriori, seguiti dai denti incisivi superiori.
Questi sono solitamente i primi denti da latte a cadere, e il loro distacco è spesso accompagnato da un nuovo dente permanente che emerge dalla gengiva.
Solitamente seguono poi nella caduta i denti molari e infine i canini.
Denti da latte che non cadono: ma perché?
I tempi dell’esfoliazione dei denti da latte sono individuali e possono essere influenzati da fattori come la genetica e lo sviluppo dentale.
Spesso i denti da latte che non cadono dipendono da:
- Agenesia dentale
La mancanza di uno o più denti permanenti impedisce la naturale caduta dei denti da latte. - Ritardo nello sviluppo dei denti permanenti
Se i denti permanenti non sono pronti perché non si sviluppano adeguatamente, i denti da latte potrebbero non cadere nei tempi previsti. - Disallineamento dei denti permanenti
Se, nello spuntare, i denti definitivi seguono una traiettoria scorretta, non sono in condizioni di poter spingere la radice dei corrispondenti denti decidui e quindi i denti da latte non cadranno.
Ci troveremo quindi con alcuni denti in “doppia fila”.
Il pedodontista valuterà quindi se questa situazione possa risolversi autonomamente o se ci sarà bisogno di un intervento di estrazione. - Problemi dentali o di salute
Alcune condizioni mediche o dentali -come per esempio delle carie profonde nel dente da latte- possono influenzare il processo di crescita dei denti definitivi.
Denti da latte che non cadono: cosa fare?
Come dicevamo, i denti da latte cadono perché i denti permanenti sotto di loro li spingono per farsi posto, inducendoli prima a “dondolare” e poi a cadere.
Se il dente da latte non cade, ma dondola, c’è solo bisogno di un piccolo aiuto.
In questo caso il genitore può intervenire con una garza sterile e tirandolo delicatamente finché non si stacca.
Se invece i denti da latte sono ben saldi nella loro posizione anche oltre i 6-7 anni, la cosa migliore da fare è consultare un dentista pediatrico o pedodontista.
Solo un professionista può infatti valutare la situazione dal punto di vista dello sviluppo e determinare se è necessario intervenire o meno.
Conclusioni
La mancata caduta dei denti da latte può essere fonte di preoccupazioni, ma è bene ricordare che ogni bambino ha i suoi tempi e che non sempre questo implica una problematica.
In Studio De Chiesa consigliamo ai genitori di effettuare una prima visita odontoiatrica ai bambini verso i 2 anni di età.
In questo modo sarà possibile controllare la situazione dell’igiene orale e anche dello sviluppo dentale, individuando preventivamente possibili anomalie.